manifesto dell'abitare
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FERRILLOBELLI
FERRILLOBELLI

FERRILLOBELLI

Fabio Ferrillo Belli sviluppa il suo stile unico nei più importanti studi di interior design prima a Milano e poi a Parigi, specializzandosi nella progettazione di interni di lusso e spazi commerciali per prestigiosi marchi italiani. Ferrillo Belli ha fondato lo studio di architettura, interior e product design OFF Arch nel 2010, focalizzato sui settori del fashion retail, dell’hospitality, degli interni istituzionali e residenziali. Ciascuno dei progetti di Fabio Ferrillo Belli incarna un’armonia accattivante che si svela lentamente all’osservatore, tra riferimenti iconici ai grandi maestri dell’architettura e nuove, affascinanti prospettive. Nel 2022 OFF Arch diventa FERRILLOBELLI.

Perché ha aderito al Manifesto:

Sono convinto che l’esperienza dell’abitare sia una tra le espressioni culturalmente più rappresentative della società civile. L’essere umano non definisce sé stesso attraverso il proprio modo di occupare, conquistare o invece abbandonare lo spazio. È attraverso le relazioni tra gli esseri umani che si definisce il significato dello spazio stesso, dunque l’esperienza dell’abitare. La sfida è porre l’insieme degli individui, la società civile, al centro, con tutto ciò che questo comporta. Perché non ha alcun significato intellettuale progettare un luogo senza domandarsi come e in che termini sarà occupato, vissuto, rispettato.

Sede

c.so XXII Marzo 5
20129 Milano

Contatti

tel 0236633756
studio@ferrillobelli.com

Talk 09/11/2023: Chez moi! À propos de la socialité

Un appuntamento della performance diffusa diverso dal solito, ospiti dell’architetto Fabio Ferrillo Belli che ha aperto le porte di casa e offerto un momento di socialità e condivisione sui temi dell’accoglienza e della cultura queer, ponendoli in relazione con il tema dell’abitare e della sostenibilità. Un incontro familiare animato dalle riflessioni degli amici del Manifesto, evolutosi in un dialogo aperto sulle modalità con cui l’architettura può farsi portatrice in modo attivo di inclusività e aprirsi a modalità progettuali mutevoli e plasmabili a seconda delle diverse esigenze e bisogni.
scopri altri studi:

FERRILLOBELLI

Fabio Ferrillo Belli sviluppa il suo stile unico nei più importanti studi di interior design prima a Milano e poi a Parigi, specializzandosi nella progettazione di interni di lusso e spazi commerciali per prestigiosi marchi italiani. Ferrillo Belli ha fondato lo studio di architettura, interior e product design OFF Arch nel 2010, focalizzato sui settori del fashion retail, dell’hospitality, degli interni istituzionali e residenziali. Ciascuno dei progetti di Fabio Ferrillo Belli incarna un’armonia accattivante che si svela lentamente all’osservatore, tra riferimenti iconici ai grandi maestri dell’architettura e nuove, affascinanti prospettive. Nel 2022 OFF Arch diventa FERRILLOBELLI.

Perché ha aderito al Manifesto:

Sono convinto che l’esperienza dell’abitare sia una tra le espressioni culturalmente più rappresentative della società civile. L’essere umano non definisce sé stesso attraverso il proprio modo di occupare, conquistare o invece abbandonare lo spazio. È attraverso le relazioni tra gli esseri umani che si definisce il significato dello spazio stesso, dunque l’esperienza dell’abitare. La sfida è porre l’insieme degli individui, la società civile, al centro, con tutto ciò che questo comporta. Perché non ha alcun significato intellettuale progettare un luogo senza domandarsi come e in che termini sarà occupato, vissuto, rispettato.

Sede

c.so XXII Marzo 5
20129 Milano

Contatti

tel 0236633756
studio@ferrillobelli.com

Talk 09/11/2023: Chez moi! À propos de la socialité

Un appuntamento della performance diffusa diverso dal solito, ospiti dell’architetto Fabio Ferrillo Belli che ha aperto le porte di casa e offerto un momento di socialità e condivisione sui temi dell’accoglienza e della cultura queer, ponendoli in relazione con il tema dell’abitare e della sostenibilità. Un incontro familiare animato dalle riflessioni degli amici del Manifesto, evolutosi in un dialogo aperto sulle modalità con cui l’architettura può farsi portatrice in modo attivo di inclusività e aprirsi a modalità progettuali mutevoli e plasmabili a seconda delle diverse esigenze e bisogni.
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